Domenica si è conclusa ufficialmente la stagione del Rugby Mantova e della squadra Under 18.
Soffermandoci sul team giovanile biancorosso, per i ragazzi di coach De Berti è stato un finale stupendo e dalle grandi emozioni.
Gli U18 infatti, hanno trionfato davanti ai propri tifosi al Migliaretto contro il Rugby Brixia, ottenendo una vittoria netta per 48-7.
Al termine del match, come sottolineato prima, le emozioni sono state tante e molto forti, in particolare per il rientro in campo a distanza di quasi un anno di Gabriele Macchi.
Gabriele infatti, nel maggio del 2024, ha riportato un grave incidente in moto, rischiando di non poter più giocare a rugby per il resto della sua vita.
Domenica, vedere il ragazzo tornare a calpestare il prato del Migliaretto, ha rappresentato un momento unico e molto toccante per compagni, dirigenza e tifosi che hanno mostrato il proprio affetto a Gabriele.
Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Gabriele e ripercorrere la sua carriera, dai primi passi nel mondo del rugby, ai duri momenti vissuti subito dopo l’incidente, fino ad arrivare alla scorsa domenica che ha rappresentato più che un semplice punto di ritorno.
<<La mia passione per il rugby nasce un po’ casualmente (ride, ndr) – commenta Gabriele . – Dopo aver provato diversi sport individuali, grazie al compagno di mia madre, mi sono cimentato nel rugby e, fin dal primo momento, è stato amore. È nato tutto più o meno all’età di 11 anni, quando desideravo cambiare sport e mettermi in gioco, provando nuove sfide. Il rugby mi ha colpito positivamente fin da subito in quanto, il contatto ed i valori di questo sport, mi hanno portato ad appassionarmi. Diversi miei compagni si sono avvicinati a questo sport anche per via degli atleti della nazionale che per loro rappresentano degli idoli ma io, a differenza, non sento di avere dei veri punti di riferimento in ambito sportivo. Principalmente definisco di più le persone a me care come esempi ma, sportivamente, penso molto a me stesso ed al voler migliorare costantemente. Con il Rugby Mantova sono partito dalla squadra Under 12, passando poi per le diverse giovanili, giungendo all’U18. Nel corso di questi 9 anni circa, ho instaurato rapporti forti e che mi accompagnano tutti i giorni. Più che amicizia, si è creato un legame familiare, con i miei compagni lo definirei di fratellanza. Anche con il coach Edoardo De Berti, ho creato un legame molto speciale, mi piace definirlo come il mio spirito guida, una sorta di papà rugbistico>>.
Dopo aver rivissuto i momenti dell’infanzia di Gabriele, siamo arrivati ai giorni nostri, nonché al maggio del 2024, quando è accaduto quel brutto incidente.
<<Ricordo poco di quella giornata – racconta il giocatore biancorosso. – Stavo tornando a casa in moto dopo il classico allenamento di squadra, quando una macchina mi ha tagliato la strada, non rispettando il segnale di precedenza. L’impatto è stato molto forte, tanto che non ricordo altro fino a quando mi sono risvegliato in ospedale. Mi ritengo molto fortunato ad essere ancora qui oggi perché i medici hanno detto che l’impatto sarebbe potuto essere fatale. In quel momento, la mia carriera sportiva si è fermata e temevo di non poter più tornare in campo. È stato un periodo difficile e traumatico, con mesi duri da affrontare. È stato come dover ricominciare da capo, dall’imparare a camminare fino a mangiare. L’affetto e la vicinanza dei miei cari però, ha reso il percorso più semplice, senza di loro non avrei potuto fare niente e non sarei la persona che sono oggi. Nonostante sia scontato, ci tengo a ringraziare calorosamente la mia famiglia, tutti i miei amici ed i miei compagni per la vicinanza ed il grandissimo affetto. Anche ogni membro del club del Rugby Mantova, a partire dai compagni fino ai dirigenti, mi ha trasmesso amore ed amicizia, con momenti che hanno reso molto forti i rapporti. Grazie all’affetto ed alla vicinanza di tutti, sono riuscito a trovare la forza di mettermi in sfida con me stesso e compiere un passo dopo l’altro. Oggi i problemi non sono ancora stati risolti al 100% ma gli ostacoli più grandi sono stati superati e completati>>.
Dopo le diverse difficoltà, arriviamo finalmente al grande giorno, a domenica scorsa che ha rappresentato un nuovo inizio per Gabriele.
<<Domenica è stato un giorno molto emozionante – commenta Gabriele. – Solamente la dirigenza e l’allenatore erano a conoscenza del mio ritorno in campo e pertanto, vedere i sorrisi e le lacrime di gioia dei miei compagni e di tutti i tifosi presenti al mio ingresso, è stato un momento veramente unico ed indescrivibile. L’emozione più grande però, è stata quella di poter tornare a gareggiare in una vera partita di rugby. Ci tengo fortemente a ringraziare la società ed Edoardo per avermi permesso di scendere in campo e vivere una giornata che resterà per sempre indelebile nel mio cuore. Oggi vivo più serenamente e dando senso ai veri valori della vita. Ci tengo a lanciare un messaggio chiaro verso i ragazzi della mia generazione, sottolineando che l’alcool ed il fumo non ci rendono più forti agli occhi degli altri ma, in realtà, ci fanno solamente male. Le generazioni di oggi si avvicinano a questi vizi principalmente per essere compresi all’interno di gruppi, non comprendendo i pericoli a cui vanno incontro. Io voglio essere d’esempio, dicendo che se sono sopravvissuto a quell’incidente, grazie anche al fatto che ho sempre mantenuto uno stile di vita sano, parole dei medici. È normale avere momenti duri e difficili nella vita, ma l’importante è sapersi sempre rialzare, grazie soprattutto all’aiuto delle persone che ci vogliono veramente bene. Ora sogno di tornare a giocare con costanza e ritrovare al meglio la forma, con la voglia di arrivare ad alti livelli. Allo stesso tempo, sto terminando il quarto anno di superiori (indirizzo ottica) a Verona. In futuro, desidero diventare optometrista ed aprire un mio negozio. In chiave sportiva, il primo obiettivo è giocare con la divisa della prima squadra, creando rapporti importanti anche con i ragazzi più grandi>>.