Risultati del weekend, intervista a Giovanni Ghelfi

Intervista a Giovanni Ghelfi

Idee chiare, motivazioni forti e tanta voglia di rimettersi in gioco. Dopo una stagione piena di difficoltà, culminata con una scioccante retrocessione, il Rugby Mantova targato Giovanni Ghelfi è pronto a tornare in pista con nuove e più forti convinzioni.

Solo due anni fa, proprio con Ghelfi alla guida, la società virgiliana è stata protagonista di uno dei più entusiasmanti campionati degli ultimi anni. Ora tuttavia, i richiami al passato, glorioso o deludente che sia, lasciano il tempo che trovano. L’input per la nuova stagione è “guardare avanti”.
In certe situazioni – commenta il tecnico – fare paragoni con il passato, recente o meno che sia, diventa inutile. La realtà e le situazioni che essa crea sono in costante movimento. Bisogna vivere sempre nel durante: è nel durante che si fa la differenza. Il gioco è un turnover continuo“.

In un momento in cui anche lo sport subisce la pressione della crisi economica, per una realtà come il Rugby Mantova dove cercare gli stimoli per andare avanti?
Nel senso di appartenenza al club e nella voglia di emergere. Queste sono le armi più potenti che una squadra e un’organizzazione come la nostra possa aspirare ad avere. “Fame e Appartenenza” è il motto che accompagnerà la nostra società nella prossima stagione. Assieme al DS Andrea Portioli, stiamo lavorando intensamente per portare avanti quest’idea che dovrà rappresentare un modello di condotta per tutti gli individui che ruotano attorno alla nostra società: giocatori, tecnici, dirigenti, volontari e appassionati compresi“.
 
Una società di rugby, contestualizzata in un ambiente dilettantistico, che decide di rifondare le basi, in che direzione deve concentrare maggiormente gli sforzi?
Bisogna sforzarsi di curare tutti gli aspetti che caratterizzano il nostro movimento. Ci sono tuttavia priorità ben precise: oltre all’istruzione di dirigenti, allenatori e giocatori, le esigenze di oggi chiedono un concreto impegno nella formazione di arbitri. Un passo necessario per supportare un movimento che, pur tra mille difficoltà, rimane in continua crescita“.

Sotto questo aspetto, in che modo si muoverà il Rugby Mantova?
Ci siamo già mossi. Presto a Mantova organizzeremo un corso arbitri. La segreteria del Rugby Mantova fornirà tutte le informazioni necessarie. Essere arbitri di rugby è un'esperienza unica perché si è parte del gioco e si è vicinissimi all'azione. Vedere una partita di rugby dallo stadio è emozionante, vedere un punto d’incontro come terza persona è addirittura indescrivibile e si viene persino pagati…“.

Tornando al lato sportivo, quali sono gli obiettivi di campionato della formazione Seniores per la prossima stagione?
È una domanda che bisognerebbe rivolgere direttamente ai giocatori. Al nostro livello gli obiettivi non li dà la società, non arrivano dall’alto. Gli obiettivi devono venire dalle persone che poi saranno responsabili di perseguirli. Il lavoro della società e dello staff tecnico è quello di aiutare la squadra a raggiungere la propria meta. La strada per raggiungere un obiettivo, non solo nel rugby, deve forzatamente passare per il duro lavoro, l’umiltà, la costanza e la continua ricerca di soluzioni“.
 
Dopo il positivo esperimento di affiancare alla Prima Squadra una formazione “Cadetta”, iscritta in una categoria inferiore, nella prossima stagione si è puntato su una formazione Under 23, iscritta nel campionato interregionale di categoria. Quali sono potenzialmente i pro di questa scelta?
Le regole della Federazione ci consentiranno una continua osmosi tra Under 23 e Prima Squadra. I giovani avranno la possibilità di emergere a livello senior mentre i senior di interesse, che per motivi tecnici o medici mancano la convocazione in prima squadra, potranno tenere il motore a regime giocando come fuori quota in Under 23. Una scelta, questa, funzionale a 360°“.
 
Il nuovo progetto prevede sostanzialmente l’unione delle rose della Prima Squadra, della vecchia formazione “Cadetta” con l’inserimento di alcuni giovani in uscita dal settore giovanile. La rosa a disposizione sarà numerosa e molto eterogenea: un vantaggio o un ostacolo?
Assieme al co-coach Massimiliano Cavazzoni, e a tutto lo staff tecnico lavoreremo con un gruppo di atleti molto folto. In determinate circostanze può essere molto difficile ma non è il nostro caso. Fortunatamente possiamo contare su un buon gruppo di veterani che attraverso la loro esperienza stanno dando alla squadra un sensibile aiuto. Il loro approccio agli allenamenti è esemplare e si fonda sulla sinergia e non sul protagonismo. Su queste basi il lavoro dei tecnici diventa più facile ed efficace“.
 
Già da anni il settore giovanile del Rugby Mantova rappresenta la prima risorsa per la formazione Seniores: quali sono le idee per far spiccare al vivaio un ulteriore salto di qualità?
La strada è chiara e semplice. Imparare dai più bravi e confrontarci con squadre più evolute. Solo giocando si impara a giocare. E giocare contro avversarie di alto livello ci fa crescere“.