“L’aiuto di Fulvio – commenta il direttore tecnico Giovanni Ghelfi – è stato importante per far comprendere alla squadra il significato di ‘Resilienza’, la capacità di non opporre resistenza allo stress e di fronteggiare efficacemente le difficoltà, di ‘Motivazione’, interpretando l’attività sportiva come sfida a se stessi, per non parlare delle possibilità della “Mente”, capace di condizionare il nostro approccio agli allenamenti e di aiutare il fisico a sopportare la fatica. In questo campo non si poteva trovare un esperto con cognizione di causa migliore di Fulvio Zanini, atleta navigato nella maratona e in diverse specialità di triathlon, che in futuro pensa di dedicarsi a una disciplina estenuante come l’Ironman (3.8 km a nuoto, 180 km in bicicletta e 42,195 km di corsa). Riuscire ad applicare con metodo gli insegnamenti di un atleta del suo calibro ci permetterà durante l’anno di sviluppare con maggiore efficacia il nostro piano di crescita tecnica, fisica e tattica. Dopo questa prima parte di allenamento che abbiamo definito ‘psicologico’, i ragazzi, come fosse una doccia fredda, sono stati messi di fronte a una dura prova fisica da superare: dieci chilometri di corsa ad alto ritmo. La corsa comunemente definita ‘fondo’, c’è da dirlo, ha ben poco a che fare con la preparazione specifica del rugby. Per i nostri atleti, lo stress per un allenamento inatteso e molto provante è stato dunque molto elevato ma i risultati, grazie agli input di Fuvio Zanini, sono stati ottimi. Questa esperienza sarà fondamentale per gli obiettivi tecnici che ci siamo fissati. L’intenzione è di prolungare anche durante la stagione la collaborazione con Fulvio Zanini, all’interno di un progetto che vedrà un pool di esperti esterni affiancare lo staff tecnico del Rugby Mantova. Una scelta, questa, mirata in proiezione a far emergere dalla squadra l’intero proprio potenziale”.