Amarcord: Alessandro Fanti (ex terza linea): “Rugby sport di sacrificio, ma anche di ‘sfogo’. L’ottimo settore giovanile garantirà un futuro roseo alla Società”

Continua il viaggio alla scoperta dei protagonisti della storia del Rugby Mantova. Oggi l’obiettivo si sposta su Alessandro Fanti, ex giocatore della formazione biancorossa.
 
Com’è nato il legame col Rugby Mantova?

“Devo confessare che il mio primo sport è stato il basket, ma dopo qualche anno ho deciso di puntare tutto sul rugby. E’ uno sport in grado di garantire molto più contatto fisico e permette di ‘sfogarsi’ tanto, pur rimanendo nei limiti del regolamento e del rispetto dell’avversario. Ho iniziato nel 1976 esordendo nel campionato riserve giocando come terza linea, numero 8. Ho un ricordo molto positivo di quell’esperienza, era un ambiente molto piacevole e unito con tanti ‘nuclei famigliari’ visto che c’erano tanti fratelli che giocavano nella prima squadra, compreso il mio. La prima volta che mi hanno parlato di questa società ero al liceo con alcuni miei compagni di classe che sarebbero poi diventati i miei compagni di squadra. Ho continuato a giocare fino al 1985, all’età di 30 anni, ricoprendo anche il ruolo di capitano in numerose partite. Purtroppo non ho avuto modo di vivere le emozioni della stagione della promozione in Serie B, essendo proprio in quel periodo in servizio come militare.
Negli anni seguenti sono rimasto comunque nell’orbita della società con vari ruoli come consigliere e come rappresentante dei giocatori”.
 
Cosa Le ha trasmesso il rugby?

“Mi ha trasmesso senza dubbio l’importanza dei valori dell’amicizia, della propensione al sacrificio. E’ uno sport che chiede tantissimo, ma ripaga con numerose soddisfazioni. Come dicevo, è uno sport in grado di garantire un ‘sollievo psicologico’ attraverso il continuo e duro contatto fisico, anche se allo stesso tempo permette di instaurare dei forti legami d’amicizia, pure con gli avversari. Ancora oggi, infatti, fa piacere incontrare e discutere di rugby con tutti coloro che sono stati avversari in campo.
Penso che il rugby sia estremamente utile a formare il carattere e il fisico dei ragazzi. Ogni attività sportiva porta con sé determinati rischi, ma ritengo che il rugby sia in grado di raggiungere degli obiettivi formativi in modo sostanzialmente più importante rispetto a calcio, basket, pallavolo ecc.”.
 
Cosa ne pensa della Società attuale?

“Nel corso degli ultimi anni si sono alternati al vertice tanti presidenti, tutti però mossi dal medesimo obiettivo di puntare tantissimo sul settore giovanile. In società come il Rugby Mantova dove tutti i tipi di risorse non sono infinite, è necessario investire su questo aspetto per garantirsi un futuro. Al contempo, sono stati fatti piani importanti per l’ammodernamento degli impianti, che adesso sono un orgoglio e un fiore all’occhiello del movimento rugbistico mantovano”.

(Foto gentilmente messa a disposizione dall'intervistato)