INTERVISTA AD ANDREA MORETTI

Andrea Moretti
Senza alcun dubbio il giocatore più blasonato del panorama rugbistico virgiliano. È proprio dal Rugby Mantova che parte infatti la storia ovale di Andrea Moretti. Formatosi nel vivaio della società biancorossa, Andrea è presto entrato nella rosa della prima squadra giocando nel campionato di Serie C diventando presto un pilastro del Rugby Mantova. Da qui, arriva la chiamata dell’Arix Viadana, in A2. Dopo una prima esperienza all’estero, in Nuova Zelanda, con la maglia del North Shore, eccolo approdare nella massima serie del campionato italiano con il blasonato Petrarca Padova. Dopo quattro stagioni con i tutti-neri veneti, che gli valgono la prima chiamata in Nazionale e successivamente la convocazione azzurra per i Mondiali del ’99 in nuova Zelanda, Moretti lascia nuovamente il campionato italiano per giocare nella seconda divisione inglese con il Worcester. A riportarlo in Italia è il Calvisano, con cui conquista una Coppa Italia  e uno Scudetto. Con i gialloneri bresciani ritrova la maglia della Nazionale con cui disputa il Sei Nazioni 2002 e la Coppa del Mondo del 2003 in Australia. Nel 2006 rientra a Viadana per chiudere la carriera riuscendo a vincere prima del ritiro un’altra Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. L’ultima partita da giocatore di Moretti è con la maglia della storica formazione a inviti dei Barbarians con cui gioca nell’aprile del 2008 a Edimburgo un match organizzato per il 150° anniversario dell’ Edinburgh Academicals. Appesi gli scarpini al chiodo, rimane a Viadana come assistente allenatore dei giallo neri prima e della franchigia degli Aironi poi. Dal 2012 è Head Coach del Petrarca Padova in Eccellenza. 
Carriera
Rugby Mantova (Giovanili, Serie C)
Rugby Viadana (A2)
North Shore (NZL)
Petrarca Padova (A1)
Worcester (ING)
Calvisano (Super 10 -ITA)
Viadana (Super 10 – ITA)
Palmarès Club
1 Scudetto (Calvisano)
2 Coppa Italia (Viadana, Calvisano)
1 Supercoppa Italiana (Viadana)
In Nazionale: 13 cap, 2 Coppa del Mondo disputate, 2 Sei Nazioni disputati.
Selezioni Internazionali: Barbarians RFC (1 cap)
 
A che età hai cominciato a giocare a Rugby?
Ho cominciato a giocare a 14 anni.
Come hai conosciuto questo sport?
Ho conosciuto questo sport a scuola, grazie al mio professore delle medie Gigi “Magnum PI” Girelli.
Qual è il tuo primo ricordo di gioco con la maglia del Rugby Mantova?
Il mio primo ricordo risale all’Under 19, una combattutissima partita tra Mantova e Valpolicella.
Quali parole di un tuo allenatore continuano a rimbombarti in testa?
Non entrare mai in campo con la paura di commettere errori. Entra in campo con la volontà di dimostrare quanto sei forte!
Dopo Mantova hai potuto misurati con un gioco di livello superiore. Come è nata questa occasione?
Franco Tonni mi vide giocare col Rugby Mantova e mi portò a Viadana che allora giocava un gradino sotto la massima serie del campionato. Da lì in poi, tutte le volte che il treno delle opportunità é passato, mi sono sempre fatto trovare pronto e posso dire con soddisfazione di aver avuto una discreta carriera.
Al momento quale rappresenta il migliore successo della tua carriera?
In termini di risultati, ho raggiunto l’apice quando sono diventato Campione d'Italia con Calvisano nel 2005. Dal punto di vista emotivo, invece, giocare da titolare con l'Italia contro gli All Blacks nella partita di Coppa del Mondo del 1999 in Inghilterra, ovviamente risultato a parte….
 
Quali obiettivi ti poni per il futuro?
Ora che alleno, l’obiettivo è vincere il campionato con il Petrarca, poi ritornare ad allenare l’alto livello, magari in una franchigia celtica.
Dopo il rugby cosa vedi nella tua vita?
Il è stato ed è tutt’ora la mia vita. Mi impegnerò al massimo perché continui sempre a esserlo.
Campioni si nasce o si diventa?
Non ho dubbi: campioni si diventa!
Quali sono le qualità fondamentali per affermarsi nel rugby di alto livello?
Essere portati per questo sport, giocare ed allenarsi con grande passione, spirito di sacrificio e forza di volontà. A ciò, ovviamente, va aggiunto anche un pizzico di fortuna.
 
Perché un giorno consiglieresti a tuo figlio di giocare a Rugby?
Perchè é uno sport formativo dal punto di vista fisico e soprattutto sotto l’aspetto caratteriale. È uno sport adatto a tutte le “taglie”. Per fortuna ancora oggi l’ambiente del rugby fa di tutto per limitare chi lo pratica e i loro genitori, a dare il peggio di sè…. questo grazie a un codice comportamentale non scritto ma che é ben chiaro a tutti. In ogni momento, fuori e dentro il campo, si rafforzano i concetti di rispetto delle regole e delle persone. Un modo di approcciare che, mi auguro ancora per molto tempo, fa di questo sport un’isola felice…
 
Nonostante la distanza e gli impegni segui ancora il Rugby Mantova?
Sì, e lo faccio volentieri. Ho molti amici tra la dirigenza e gli ex giocatori e quando il tempo lo permette vengo a dare una mano sul campo in qualche allenamento.
Il Rugby Mantova è una piccola realtà che vive e sopravvive nel dilettantismo. Quale pensi debba essere l’obiettivo per una società di questa dimensione?
Esattamente quello che ha fatto egregiamente in tutti questi anni e che sta facendo tutt’ora nonostante la difficoltá nel reperire fondi: promuovere questo sport e il suo spirito dando, come ha fatto con me, la possibilità a chi ne avrà le qualità di poter un giorno emergere.