Minirugby – Approfondimento

Il Rugby di alto livello si costruisce nel profondo. In questa direzione, già da anni il Rugby Mantova spende energie e risorse per creare un settore giovanile solido. È soprattutto la qualità del lavoro svolto da tecnici e dirigenti del settore giovanile che ha permesso progressivamente a tanti giocatori, formatisi nel vivaio biancorosso, di ritagliarsi una posizione importante nella nostra prima squadra.
Per alcuni la strada è proseguita anche oltre i cancelli del Migliaretto: il flanker Emiliano Caffini, nazionale “Emergenti” nella rosa delle Zebre Rugby in Celtic League e Heineken Cup, protagonista nel recente passato con Gran Ducato e Crociati Parma nella massima divisione italiana, il pilone Riccardo Brugnara, nazionale Under 20 e punto fermo della formazione Juniores di un Club blasonato come il Leicester Tigers. Il “salto” prima di loro era già riuscito a Fabrizio Falavigna, Ermanno Perteghella e Battista Berra, protagonisti della promozione del Rugby Viadana nella massima serie italiana. Per non dimenticare poi Andrea Moretti (convocato con la Nazionale per la Coppa del Mondo del ’99, selezionato per i Barbarians nel 2008), che dopo essersi fatto le ossa a Mantova ha viaggiato sempre ai massimi livelli con Petrarca, Worcester Warriors, Calvisano (1 scudetto), per poi tornare a Vidana prima da giocatore e poi da allenatore (oggi è head coach del Petrarca Padova). Tutti giocatori, questi, che si sono avvicinati al nostro sport grazie all’impegno del Rugby Mantova nella propaganda e nello sviluppo del settore giovanile.
A dare continuità a questo progetto c’è l’inossidabile coppia Alberto Gazzoni – e Francesco Malavasi, coordinatori e responsabile del “Piccolo Mondo” del Rugby Mantova dall’Under 8 all’Under 12.
Un rugbista si sviluppa come atleta ma soprattutto come persona. Al di là delle nozioni tecniche e tattiche, cosa si cerca di insegnare ai più piccini?
Prima di tutto cerchiamo di insegnare l’importanza del rispetto, che è uno dei principi fondamentali del nostro sport. Rispetto per l’arbitro per gli avversari, per i compagni, gli allenatori e i dirigenti.  Ma anche il rispetto per gli impegni presi che passa per la puntualità nel presentarsi ad allenamenti e convocazioni, nel partecipare attivamente alle sedute di allenamento, nel rispettare le regole che esistono dentro e fuori dal campo.
Cosa convince i genitori a portare i bimbi su un campo da Rugby?
Talvolta sono proprio i figli a convincere i genitori, magari dopo aver partecipato alle nostre attività di propaganda nelle scuole, dopo aver visto una partita in televisione o semplicemente attraverso il passaparola tra genitori. Capita anche che ci siano indicazioni provenienti dal settore medico pediatrico per i benefici derivanti sia dall'attività fisica, che dall'aspetto legato al confronto o “lotta” che caratterizza il rugby. Chi lo ha praticato lo sa: il Rugby è uno sport magnetico. Una volta stabilito il contatto, constatata la soddisfazione dei bambini che praticano il nostro sport e la serietà di chi è incaricato di insegnarlo, il rapporto tra società genitori e ragazzi si solidifica.
Che cosa offre il Rugby Mantova ai piccoli atleti e alle loro famiglie?
Vogliamo offrire un ambiente da vivere con serenità assieme all’opportunità di praticare un gioco dalle alte connotazioni formative e qualitative. Aspetto quest’ultimo che stiamo realizzando grazie allo sviluppo, anche numerico, di uno staff di allenatori in continua crescita tecnica.
Da quest’anno, sotto il profilo fisico, tecnico e tattico, tutte le formazioni Seniores e Juniores seguono la linea tracciata dal Direttore Tecnico Giovanni Ghelfi. Il cambiamento delle metodologie di allenamento riguarda anche il settore del Minirugby?
Certamente. L'approccio all'allenamento del piccolo atleta è, ancora più che in passato, rivolto alle caratteristiche e alle necessità legate alle varie fasce di età. Le sedute hanno la durata di un'ora, ma la parola d'ordine è: grande intensità e alte ripetizioni. Lo stesso motto segue in campo tutte le formazioni del Rugby Mantova.
La strada appena imboccata, quando comincerà a portare risultati.
Da subito. Già nelle prime uscite si è cominciato a vedere un maggior sviluppo del gioco che a mio avviso è destinato a crescere in velocità e in qualità. I buoni riscontri, sia in termini di gioco, sia in termini di risultati, arrivati dall’ Under 12, vittoriosa nei primi due concentramenti di Brescia e Leno, sono una prova tangibile dell'ottimo lavoro di Avanzi e Evoldi. La strada è lunga però e c'è ancora molto da fare con umiltà e con i piedi ben saldi per terra.
Il buon lavoro e l’impegno, alla lunga, pagano sempre.
Al di là dei risultati sportivi, ciò che ci rende molto soddisfatti è l’aver tenuto insieme e fatto crescere negli anni un bel gruppo di bambini, che sono compagni di squadra ma anche amici fuori dal campo. Aspetto inatteso, è che gli stessi genitori dei nostri atleti sono diventati amici e si frequentano anche fuori dal campo di gioco. In tutto ciò, grande parte del merito va dato a coach Federica Scemma, che ha cresciuto, da cinque anni a questa parte, quegli ometti sdentati che via, via stanno diventando giocatori veri e propri.
Quali sono i prossimi impegni importanti?
Oltre la normale attività che si sviluppa sui concentramenti previsti dal programma federale, sono programmate partecipazioni ad alcuni tornei. Uno di questi, il “3° Torneo Città di Mantova”, si svolgerà proprio al Milgiaretto l’11 novembre. Parteciperanno una decina di società divise per categorie Under 12, Under 10 e Under 8 per un totale di oltre 700 piccoli rugbisti.